rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Attualità

Porta Nuova e zona nord senza luminarie, rassegnati e ironici i commercianti: "Il Natale è arrivato solo in centro"

Fabiana Tenerelli (comitato in difesa di viale Marconi) critica, ma fa ironia parlando di rischio confusione con i semafori lampeggianti, per Andrea Di Toro che ha un negozio in viale Bovio sembra di vedere Las Vegas guardando verso il centro, ma c'è anche chi si augura un cambio di rotta vista la riqualificazione della zona stadio

Se guardi il centro da viale Bovio sembra di vedere Las Vegas, noi siamo la periferia”. “In viale Marconi le luminarie non servivano, come albero c'è Farlocchio e come luci i semafori che lampeggiano”. Così Andrea Di Toro che il suo negozio di abbigliamento ce l'ha nella zona nord e Fabiana Tenerelli alla guida del comitato in difesa di viale Marconi e dunque in zona Porta Nuova, compresa viale d'Annunzio dove pure si lamenta l'assenza di qualcosa che indichi che è Natale e che è la seconda strada principale del quartiere. Per loro, insomma, il Natale nelle due zone della città non sarebbe proprio arrivato.

A metterci speranza, sottolineando che di fatto la zona sud è sempre stata sacrificata da questo punto di vista, è il titolare del Ritrovo del Parrozzo Pierluigi Francini che l'attività storica ce l'ha in via Pepe. "È sempre stato così che io ricordi - dichiara - spero che ora, vista anche la riqualificazione di quest'area che a breve dovrebbero inaugurare, qualcuno si ricordi anche della zona stadio". Un auspicio il suo, una rassegnazione quella degli altri. Se per Toro e Tenerelli si può capire che le risorse sono poche, almeno un qualcosa di simbolico per far capire che è Natale ovunque, si sarebbe dovuto installare. "Fino all'anno scorso c'erano qui le luminarie - sottolinea Di Toro -. Personalmente ho illuminato tutta la mia area, ma se ce lo avessero detto prima anche comunicandoci che magari non c'erano risorse, ci saremmo organizzati tra di noi per rendere la via più natalizia".

“Abbiamo ironizzato sul fatto che il lampeggiare dei semafori forse avrebbe creato confusione – afferma Tenerelli -, ma comunque non si è vista neanche una lampadina”. L'anno scorso, aggiunge, si era cercato di raccogliere un contributo, ma non riuscendo a raggiungere la somma alla fine non si è riusciti a risolvere granché. Eppure, aggiunge Di Toro, anche i commercianti delle altre zone di Pescara, oltre quelli del centro, pagano le tasse per cui qualcosa, seppur poco, ci se lo sarebbe aspettato. 

L'occasione per la portavoce del comitato Viale Marconi anche per ricordare che si è in attesa della sentenza del consiglio di Stato sul ricorso fatto contro la nuova viabilità. Sentenza che arriverà a gennaio per una situazione commercio che nel frattempo non sarebbe affatto migliorata rispetto alle problematiche sollevate in questi ultimi due anni. “Qui siamo tutti a rischio chiusura. Va sempre peggio soprattutto per chi vende beni facilmente trovabili da altre parti”, spiega portando ad esempio i panifici “dove di norma ci si accosta per pochi minuti, si procede all'acquisto e si va via”.

I nuovi parcheggi antistanti il circolo Tennis, aggiunge, non porterebbero alcun beneficio a chi si trova lungo la via dove la carenza dei posti auto resta un problema. “Magari può dare una mano alle attività della zona stadio” dove per la prima volta, denuncia “non è stata chiusa viale Marconi in occasione della partita. Ci chiediamo se sia avvenuto perché ora c'è un supermercato e dispiace constatare che a fronte di anni in cui i locali della zona avevano chiesto l'apertura che non si poteva avere per motivi di sicurezza, le cose siano improvvisamente cambiate. Ci chiediamo perché”. Un tema sollevato in consiglio comunale in occasione della prima sessione sul bilancio, anche dalla consigliera del Partito democratico Stefania Catalano che pure si è detta stupita di quanto avvenuto. 

“Nella zona nord siamo messi anche peggio: a una certa ora si spengono direttamente tutte le luci e restiamo al buio”, afferma ironicamente Di Toro. “Natale sembra sia solo in centro. Se si guarda da qui sembra Las Vegas e noi la periferia del deserto. Se si continua così si favoriscono i centri commerciali e qui andremo pian piano a morire tutti”, dice anche lui che la Las Vegas se l'è fatta direttamente nella sua attività addobandola a festa con anche all'esterno. “Qui abbiamo un parco bellissimo, Villa Sabucchi: si sarebbe magari potuto includere in qualche iniziativa natalizia per bambini che avrebbe portato le persone anche da questa parte. Siamo rassegnati”.

Questo dunque il sentimento che si respira tra i commercianti nelle due zone della città dato che, sottolineano entrambi, la loro voce è la stessa dei tanti altri che hanno le attività accanto a loro.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Porta Nuova e zona nord senza luminarie, rassegnati e ironici i commercianti: "Il Natale è arrivato solo in centro"

IlPescara è in caricamento