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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Attualità Rosciano / Frazione Villa Badessa

28 novembre: anche Villa Badessa di Rosciano in festa per l'Indipendenza dell'Albania

La frazione di Rosciano ebbe origine nel 1743 grazie ad alcune famiglie albanesi ed ancora oggi i discendenti di quelle famiglie sono legati alla madre Patria

Il 28 novembre è ufficialmente la data della Festa Nazionale dell'Indipendenza dell'Albania dall'impero ottomano. Una ricorrenza molto sentita da tutti gli albanesi che vivono fuori dai confini del loro Paese, che tocca però molto da vicino anche Villa Badessa di Rosciano, frazione del comune dell'entroterra pescarese che ebbe origine proprio con l'arrivo di 17 famiglie albanesi nel 1743.

Le famiglie ebbero a disposizione appezzamenti di terreno dal Re Carlo III di Borbone del Regno di Napoli in località Piano di Coccia nel territorio che allora faceva parte di Pianella, di proprietà della famiglia Taddei soprannominata "Abbadessa", termine dal quale deriverebbe il nome "Villa Badessa". La maggior parte degli albanesi proveniva dal villaggio cristiano bizantino di Piqreas, ed ancora oggi i discententi di quelle famiglie e delle altre giunte nel corso del tempo a Villa Badessa, conservano alcune tradizioni tipiche albanesi che si sono poi unite alle tradizioni contadine e cristiane abruzzesi.

Villa Badessa Rosciano

Un esempio è la Chiesa di Santa Maria dell'Assunta, che all'interno presenta ben 75 icone bizantine, l'unica in Abruzzo dove si celebra ancora il rito greco - bizantino molto suggestivo soprattutto in occasione della Pasqua. Ma anche nella cucina tipica si possono ancora trovare tracce della madre Patria dei residenti con origini albanesi: dal Tepsi, una sorta di torta salata di pasta sfoglia ripiena di verdure, alle "Nehole Badessane", realizzate con il ferro che che riproduce le sacre scritture in greco dei riti bizantini .La stessa piazza di Villa Badessa è dedicata a Giorgio Castriota Scanderbeg, condottiero ed eroe della guerra d'indipendenza dell'Albania. I cittadini badessani organizzano poi ogni anno feste ed appuntamenti folkoristici per mantenere vivo il legame con la terra d'origine, con la convinzione che tradizioni e culture diverse possono tranquillamente convivere e fondersi senza problemi e soprattutto senza pregiudizi.

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